Tassazione degli straordinari: come calcolare le imposte sugli straordinari

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Calcolare il trattamento fiscale degli straordinari e, di conseguenza il netto in busta paga può sembrare complicato, a prima vista, ma non è così se conosci le specifiche del tuo CCNL di riferimento e se conosci le aliquote delle imposte sul reddito. Di seguito troverai tutti i dettagli su come calcolare l’importo netto di un’ora di straordinario.

Punti chiave

  • Le ore di lavoro straordinario richiedono sforzi extra al lavoratore e vengono pertanto retribuite ad una tariffa maggiorata, indicata dal CCNL di riferimento.

  • La tassazione sulle ore di lavoro straordinario dipende esclusivamente dal reddito imponibile percepito dal lavoratore. Per calcolare il reddito imponibile occorre dedurre dal reddito complessivo i contributi INPS a carico del lavoratore.

  • Una volta ottenuto l’imponibile fiscale corretto, si potrà calcolare lo scaglione IRPEF in cui rientra il reddito del lavoratore e di conseguenza l’aliquota da applicare.

Come si calcola il lavoro straordinario?

Nei contratti full-time, “lavoro straordinario” indica il lavoro prestato oltre l’orario di lavoro standard, pari in genere a 40 ore settimanali (come definito nell’Art. 3 del Decreto legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003). La normativa stabilisce altresì un tetto massimo alle ore di straordinario: i lavoratori non possono superare la media di 48 ore alla settimana e un totale di 250 ore di straordinario all’anno.

Il datore di lavoro può richiedere ai propri dipendenti di prolungare l’orario di lavoro per cause di forza maggiore o per esigenze produttive eccezionali e imprevedibili. I lavoratori non possono rifiutarsi di fare straordinari, a meno di motivazioni serie e comprovate. In compenso, i dipendenti hanno il diritto alla retribuzione in busta paga delle ore di straordinario con una maggiorazione.

Per conoscere la maggiorazione applicata agli straordinari nella propria azienda, occorre consultare il CCNL di riferimento. In questo documento sono indicate le percentuali applicabili agli straordinari "comuni", a quelli festivi o notturni, nonché le variazioni in caso di lavoro su turni. I CCNL possono anche stabilire limiti giornalieri e settimanali diversi da quelli previsti dal D.Lgs 66/2003.

Cos'è la tassazione degli straordinari?

Quando ad un dipendente viene richiesto di lavorare oltre le 40 ore settimanali previste da un contratto di lavoro a tempo pieno, si parla di lavoro straordinario. Le ore di lavoro aggiuntive vengono retribuite ad una tariffa maggiorata, per compensare l’impegno psicofisico extra richiesto al lavoratore.

Gli importi percepiti facendo ore di straordinario concorrono al calcolo del reddito annuo del lavoratore e di conseguenza del suo reddito imponibile (ovvero l’importo calcolato sottraendo al reddito complessivo gli oneri deducibili, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali). Ciò è particolarmente rilevante perché dal reddito imponibile dipende l’aliquota IRPEF applicata.

Le aliquote previste dalla Legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 2, lettera a) sono le seguenti:

  • Reddito imponibile fino a 15.000,00 €: aliquota del 23% sull’intero importo (uguale a 3.450,00 €);

  • Reddito imponibile da 15.001,00 € a 28.000,00 €: aliquota del 25% (ovvero 3.450,00 € + il 25% sul reddito che supera i 15.000,00 €);

  • Reddito imponibile da 28.001,00 € a 50.000,00 €: aliquota del 35% (ovvero 6.700,00 € + il 35% sul reddito che supera i 28.000,00 €);

  • Reddito imponibile oltre 50.001,00 €: aliquota del 43% (ovvero 14.400,00 € + il 43% sul reddito che supera i 50.000,00 €).

Quante tipologie di straordinario ci sono? 

I vari CCNL stabiliscono le maggiorazioni previste per i diversi tipi di straordinario. Di seguito analizziamo alcuni casi che, a seconda del Contratto, potrebbero comportare un trattamento diverso:

  • Straordinario entro la 48ª ora settimanale: limite massimo alle ore di straordinario previsto dal D.lgs. 66/2003.

  • Straordinario oltre la 48ª ora settimanale: mentre alcuni CCNL (come il CCNL Metalmeccanici) prevedono un massimo di 8 ore di straordinario alla settimana, per altri settori tale limite può essere superato dietro adeguata retribuzione; ad esempio nel Contratto del commercio le ore superiori alla 48ª vengono compensate con una maggiorazione del 20% (contro il 15% previsto per gli straordinari ordinari).

  • Straordinario notturno: il lavoro notturno (in genere prestato tra le 22:00 e le 6:00) dà di per sé diritto ad una maggiorazione, ma nel caso in cui si facciano straordinari in questa fascia oraria, i CCNL prevedono un’ulteriore incremento retributivo specifico, che può superare il 50%.

  • Straordinario festivo: anche le ore di lavoro straordinarie effettuate di domenica o in un giorno festivo in generale, sia esso coincidente alla domenica o infrasettimanale danno luogo a una paga maggiorata, che aumenta ulteriormente in caso di lavoro straordinario.

Oltre al pagamento degli straordinari in busta paga, i CCNL possono anche prevedere il riposo compensativo. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di periodi volti a “compensare” le ore di lavoro aggiuntive a quelle ordinarie. A seconda dei casi, i lavoratori possono usufruire dei riposi compensativi in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni previste dal CCNL.

Fare gli straordinari conviene?

Lavorare per più ore rispetto a quelle stabilite dal proprio contratto di lavoro è, in generale, conveniente: il lavoratore cede parte del suo tempo libero all’azienda e riceve in cambio un trattamento economico maggiorato. Occorre però prestare attenzione ad un dettaglio: le ore di straordinario concorrono al calcolo del reddito annuo del lavoratore.

Il problema si pone in particolar modo per i lavoratori con uno stipendio annuo lordo che si avvicina al limite superiore di uno scaglione di reddito, o per coloro che fanno molti straordinari. In alcuni di questi casi, infatti, parte del reddito imponibile rientrerebbe nello scaglione successivo, pertanto l'eccedenza sarebbe soggetta ad aliquota più elevata.

Inoltre, qualora il lavoratore riceva alcune agevolazioni legate al reddito (come ad esempio il Bonus IRPEF – ex Bonus Renzi), superando la soglia reddituale e di conseguenza passando allo scaglione successivo, il lavoratore potrebbe perdere tali agevolazioni o doverle restituire, tutte o  in parte.

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In Personio, i dipendenti inseriscono autonomamente il proprio orario di lavoro, mentre il manager si limita a confermarlo, in base al proprio modello di orario di lavoro.

Tassazione degli straordinari: come calcolarla in busta paga?

A seconda di quanto previsto dal CCNL di riferimento e dagli accordi in vigore, le ore di straordinario possono essere bilanciate (in tutto o in parte) da corrispondenti riposi compensativi, oppure compensate applicando le maggiorazioni previste alla tariffa oraria. In questo caso, il lavoratore potrà facilmente individuare la voce relativa al lavoro straordinario in busta paga.

Ma come funziona la tassazione degli straordinari in busta paga? Mentre fino a pochi anni fa era in vigore una detassazione degli straordinari (simile a quella attualmente in vigore per i premi di produzione), attualmente non sono contemplate agevolazioni. Pertanto, gli straordinari vengono tassati come i normali redditi da lavoro dipendente, sulla base degli scaglioni IRPEF.

Per calcolare la tassazione degli straordinari occorre innanzitutto considerare i contributi INPS e sottrarli per ottenere l’imponibile fiscale. A questo punto si individua lo scaglione IRPEF in base al proprio reddito imponibile e, di conseguenza, si applicano le relative  aliquote IRPEF.

Calcolo della tassazione sugli straordinari, un esempio pratico

Le ore di straordinario in busta paga contribuiscono al calcolo del reddito complessivo del lavoratore. Di seguito vediamo un esempio pratico di come calcolare i contributi e l’IRPEF da versare.

Prendiamo il caso di una dipendente, Marta, con stipendio lordo mensile di 1.600,00 €. Per semplificare, supponiamo che abbia rinunciato a tutte le detrazioni IRPEF, che non abbia familiari a carico o  altre agevolazioni.

Nel mese di marzo 2024 Marta svolge straordinari per una cifra pari a 120 euro (già comprensiva della maggiorazione prevista dal CCNL di riferimento) e per quel mese riceve quindi uno stipendio lordo di 1.720,00 €. Da questa cifra deduciamo i contributi INPS, la cui quota a carico del lavoratore è pari al 9,19% (nel caso di Marta, pari a 147,04 €):

1.720,00 € - 147,04 € = 1572,96 €

Calcoliamo ora l’IRPEF. Marta rientra nel secondo scaglione, che prevede un’aliquota del 23% fino a 15.000,00 € annuali e un’aliquota del 25% sull’eccedenza fino a 28.000,00 €, sempre annuali. Per semplificare, applichiamo all’intera cifra l’aliquota del 25%:

1572,96 € x 25% = 393,24 €

Il risultato finale, ovvero lo stipendio netto di Marta per il mese di marzo 2024, sarà quindi il seguente:

1.600,00 € (stipendio base) + 120,00 € (lavoro straordinario) - 147,04 € (contributi) - 393,24 € (IRPEF) = 1.179,72 €

Conclusione

In questo articolo ti abbiamo illustrato come calcolare la tassazione applicata alle ore di lavoro straordinario. Per una buona organizzazione dell’azienda, ora non ti rimane che calcolare e monitorare le ore di lavoro ordinarie e straordinarie svolte dal personale, sia per valutare ritmi e carichi di lavoro, sia per calcolare gli stipendi dei dipendenti e, di conseguenza, l’esborso complessivo per la società.

Per semplificare la fase di raccolta e analisi dei dati sugli orari di lavoro svolto, puoi ricorrere ad esempio al software per il monitoraggio delle presenze di Personio. Grazie alla nostra piattaforma, infatti, calcolerai automaticamente le ore di lavoro ordinario e straordinario e trasmetterai con un clic questi dati al payroll, per l’elaborazione dei cedolini.

Domande frequenti

Di seguito troverai alcune FAQ  sul calcolo della tassazione degli straordinari con le relative risposte.

Come vengono pagate le ore di straordinario?

Le ore di lavoro straordinario vengono retribuite con una tariffa maggiorata. La percentuale di maggiorazione varia a seconda del tipo di straordinario (diurno, notturno, festivo...) e di quanto previsto dal CCNL di riferimento.

Agli straordinari si applica una tassazione particolare?

No, attualmente le ore di lavoro aggiuntive sono soggette a normale tassazione in base agli scaglioni IRPEF.

Le ore di straordinario concorrono al calcolo del reddito complessivo?

Sì. Prestare lavoro straordinario permette di avere un reddito annuo più elevato. Ciò è positivo per il lavoratore, ovviamente a patto di prestare attenzione all’eventuale passaggio ad uno scaglione IRPEF successivo (con conseguente tassazione maggiore sulla parte eccedente e con l’eventuale perdita di alcuni bonus).

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