Stili di leadership: i sei principali stili di leadership in azienda

positive management styles in action

Che cosa contraddistingue un buon leader? E come fare per diventarlo? È possibile che tutti coloro che si occupano della gestione e del coordinamento delle risorse umane si siano posti questa domanda almeno una volta nella vita. Sebbene le caratteristiche dei vari leader dipendano in parte dalle loro attitudini personali, vi sono alcuni aspetti su cui è possibile lavorare per affinare le proprie doti di leadership.

In questo articolo analizzeremo che cosa si intende per leadership ed esamineremo i sei stili di leadership secondo lo psicologo, scrittore e giornalista statunitense Daniel Goleman. Infine, vedremo com’è possibile formare i manager sul tema e aiutarli a trovare il loro stile di leadership.

Punti chiave

  • Un leader è più di un capo: è il fulcro del gruppo di lavoro, che ne viene ispirato, motivato e influenzato.

  • Una leadership positiva migliora la cultura aziendale e la soddisfazione del personale; al contempo, permette di aumentare la produttività e il fatturato.

  • Secondo Goleman, la capacità dei leader di trarre vantaggio dall'intelligenza emotiva per guidare un team può articolarsi in sei diversi stili.

  • I leader potrebbero aver bisogno di adottare stili diversi di leadership per far fronte a determinate circostanze (ad esempio una congiuntura negativa).

Cos'è la leadership?

Nei periodi positivi, ma soprattutto nelle crisi, alle aziende servono manager che riescano a guidare il team fino al raggiungimento degli obiettivi, assicurandosi al tempo stesso che il personale sia soddisfatto. In altre parole, alle aziende servono dei leader.

Ma che cosa si intende per “leadership”? Il Vocabolario Treccani la definisce così: “Funzione e attività di guida, sia con riferimento a individui o organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un’impresa, sia, in senso politico-sociale, con riferimento a un partito o a uno stato”.

Un leader, quindi, non è un semplice capo o manager che assegna compiti da svolgere, ma è una vera e propria guida in grado di condurre il team. Anche il termine “condurre” è significativo: deriva infatti dal composto latino cum + ducere, con il significato di “guidare insieme”. Il leader è parte integrante del suo gruppo di lavoro, motiva e supporta i collaboratori ed è in prima linea per il raggiungimento degli obiettivi.

La tipologia di leadership, ovvero il modello comportamentale adottato da un superiore nei confronti dei suoi collaboratori, ha un’influenza diretta sull’ambiente di lavoro, sulla motivazione e soddisfazione del personale e sul tasso di turnover. A loro volta, questi fattori influenzano il rendimento dell’organizzazione e, di conseguenza, i risultati finanziari. Ecco perché adottare lo stile di leadership giusto può fare una grande differenza.

Quali sono le caratteristiche che non possono mancare ad un leader?

Nel libro Essere leader (pubblicato per la prima volta in Italia nel 2002 e scritto con Richard E. Boyatzis e Annie McKee), Daniel Goleman definisce la leadership come la “capacità di influenzare la gente e aiutarla a lavorare meglio per raggiungere uno scopo finale in comune”. Di base, i leader devono possedere la capacità di motivare il proprio team.

Un leader capace deve inoltre possedere le seguenti competenze trasversali, o soft skill:

  • Ottime doti comunicative e capacità di ascolto attivo;

  • Empatia, intelligenza emotiva;

  • Carisma, capacità di persuasione e coinvolgimento;

  • Capacità di coordinare i propri collaboratori e di delegare;

  • Problem solving;

  • Flessibilità;

  • Capacità di assumersi rischi e responsabilità;

  • Umiltà e autocritica.

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Sei stili di leadership 

In vari studi sono stati individuati diversi stili di leadership. Questi stili, o tipologie, descrivono l’attitudine di un leader nei confronti degli obiettivi aziendali e dei suoi sottoposti. Ogni stile di leadership presenta vantaggi e svantaggi e può essere applicato con successo in determinate situazioni.

Conoscere i diversi tipi di leadership esistenti ha due obiettivi principali:

  • Da un lato, permette di identificare lo stile di leadership più affine alla nostra personalità;

  • Dall’altro lato, consente di adottare uno stile diverso (in tutto o in parte) per far fronte a specifici obiettivi o situazioni.

Di seguito analizzeremo uno per uno gli stili di leadership individuati da Goleman. Capiremo che cosa li contraddistingue e la loro influenza sulla cultura aziendale.

1. Leader democratico 

Frase caratteristica: “Che cosa ne pensi?”

L’approccio democratico è partecipativo e aperto al confronto: il leader democratico coinvolge i membri del team nelle decisioni aziendali e valorizza le competenze e le idee del singolo. In questo modo riesce a responsabilizzare i dipendenti. Tuttavia, questo leader deve avere ottime doti comunicative per coordinare le diverse personalità.

Pro:

  • Migliora il clima lavorativo;

  • Consente  di percepire in anticipo e, quindi, prevenire eventuali problemi;

  • Migliora la fidelizzazione e la motivazione del personale.

Contro:

  • La produttività dei team con leader democratici è tendenzialmente inferiore a quella dei team con leader autoritari;

  • Potrebbe provocare caos a livello organizzativo;

  • Potrebbe lasciare spazio a conflitti all’interno del team.

2. Leader visionario

Frase caratteristica: “Vieni con me”

I leader visionari mirano a creare un clima positivo, in cui la mission e gli obiettivi aziendali vengano abbracciati e perseguiti da tutti i dipendenti. Per essere leader visionari credibili, occorrono carisma, fiducia in sé stessi ed empatia.

Pro:

  • Garantisce un clima positivo e propositivo;

  • Permette di condividere un obiettivo e un “sogno condiviso”;

  • Il team lavora per raggiungere un obiettivo finale.

Contro:

  • La visione potrebbe essere troppo legata alla figura del leader e andare persa nel caso in cui manchi;

  • A volte a questi leader manca una visione a breve termine;

3. Leader coach

Frase caratteristica: “Prova questo”

I leader che rientrano nella categoria “coach” cercano di coniugare gli obiettivi aziendali e i bisogni dei dipendenti. Un po’ come gli allenatori sportivi, i coach sostengono le persone e le supportano nel loro sviluppo professionale. Anche in questo caso è fondamentale tenere alta la motivazione dei lavoratori, pertanto il leader deve essere dotato di grande empatia.

Pro:

  • Aumenta la motivazione personale;

  • Permette ai membri del team di sviluppare le proprie capacità;

  • Stimola la creatività.

Contro:

  • Per funzionare bene, necessita di affiatamento all’interno del team;

  • La formazione delle persone richiede tempo e pazienza;

  • Il team deve avere la giusta attitudine e “accettare” il leader e i suoi spunti.

4. Leader affiliativo

Frase caratteristica: “Prima le persone”

I leader che seguono questo stile puntano a creare armonia all’interno del gruppo. Concentrandosi sulle relazioni interpersonali, cercano di minimizzare o evitare i conflitti e di creare un ambiente basato sul sostegno emotivo. A questo tipo di leader occorrono ottime capacità relazionali e comunicative, ed empatia.

Pro:

  • Consente di migliorare l’identità e la coesione del gruppo;

  • Migliora il morale del team;

  • Consente di affrontare al meglio situazioni difficili.

Contro:

  • Alcuni membri del team potrebbero fornire prestazioni di livello inferiore rispetto a ciò che potrebbero fare;

  • I leader affiliativi tendono a evitare i feedback negativi;

  • Spesso questi leader danno maggiore enfasi ai rapporti interpersonali piuttosto che agli obiettivi aziendali.

5. Leader esigente

Frase caratteristica: “Fai ciò che faccio io”

Il leader esigente o incalzante è determinato a raggiungere gli obiettivi e chiede molto al proprio team, sia in termini di qualità che di tempo. Ciò consente spesso di raggiungere il successo, ma potrebbe far risultare il leader poco empatico e far sentire il team inadeguato. Per evitarlo, il leader deve riuscire a stimolare adeguatamente i suoi collaboratori.

Pro:

  • Fa emergere il meglio del team;

  • Punta all’eccellenza e a raggiungere gli obiettivi nei tempi prefissati;

  • Supporta una sana competizione.

Contro:

  • Il personale potrebbe sentirsi demotivato e stressato;

  • La creatività potrebbe risentire dell’attenzione eccessiva a obiettivi e scadenze.

6. Leader autoritario

Frase caratteristica: “Fai ciò che ti dico io”

Questo stile è il più “pericoloso” e rigido di tutti. A causa dei suoi svantaggi, Goleman consiglia di adottarlo solo in caso di crisi o emergenza. In questo stile il leader non lascia autonomia ai suoi dipendenti, prende decisioni senza consultare nessuno e non ammette scostamenti dalla propria visione.

Pro:

  • Consente di prendere decisioni più rapidamente;

  • Permette di focalizzarsi su un obiettivo e su una direzione chiara;

  • Garantisce ordine e disciplina.

Contro:

  • Il team potrebbe sentirsi demotivato e non meritevole di piena fiducia;

  • Il leader potrebbe essere visto come dominante e inflessibile;

  • Frena creatività e collaborazione.

Come trovare il proprio stile di leadership?

Sebbene alcuni stili possano dare risultati migliori in situazioni di crisi oppure nell’operatività quotidiana, non esiste uno stile di leadership “migliore” degli altri. Secondo la teoria della leadership emotiva di Goleman, infatti, questi sei stili possono essere applicati dalla stessa persona in momenti e contesti diversi.

Per individuare lo stile di leadership più adatto a noi, possiamo porci alcune domande sulle nostre attitudini, come ad esempio:

  1. Come ci comportiamo quando dobbiamo prendere decisioni?

  2. Come gestiamo lo stress?

  3. Come ci rapportiamo con i nostri collaboratori?

  4. Quali sono i nostri punti di forza e di debolezza?

Una volta individuato lo stile di leadership a noi più affine, è necessario essere consapevoli dei pro e dei contro specifici, soprattutto per mitigarne gli aspetti negativi o più rischiosi. Infine, è importante capire quando e come modificare il nostro stile di leadership per far fronte a situazioni specifiche. Vediamo di seguito alcuni esempi:

  • In situazioni di crisi, lo stile più indicato è quello autoritario;

  • Nel caso in cui ci siano conflitti all’interno del team o il personale sia demotivato, sarà utile seguire uno stile affiliativo;

  • Nel team mancano competenze specialistiche? Per svilupparle e integrarle al meglio, l’ideale è affidarsi ad un leader coach.

HR e leadership

La formazione e lo sviluppo dei leader rientrano tra i compiti dell’HR Management. Il modello di leadership seguito dal management, infatti, può influenzare la cultura aziendale e fare la differenza in merito al livello di soddisfazione generale e alla capacità dell’azienda di attrarre e trattenere i talenti.

Uno strumento utile per la valutazione di tutto il personale dell’azienda, ad ogni livello, è il feedback a 360 gradi. Permette di raccogliere feedback anonimi sull’operato dei manager, per valutarne competenze e attitudini personali e per comprendere come possono migliorare la loro leadership e la relazione  con i riporti. In seguito, l’azienda potrà organizzare corsi di formazione ad hoc, volti a potenziare le doti di leadership.

Per organizzare i piani di formazione dei leader della tua azienda, puoi affidarti al software per la gestione della formazione aziendale di Personio. Potrai così monitorare il livello di partecipazione, le attività formative svolte e i progressi raggiunti dalle persone.

Conclusione

Gli stili di leadership teorizzati da Goleman sono utili per inquadrare le attitudini dei leader di un’azienda ed individuare i punti di forza e di debolezza di ciascun profilo. Ciò consente di strutturare l’organizzazione in modo più efficace e di affrontare al meglio le sfide che si presentano giorno dopo giorno.

Domande frequenti

Le scienze umane forniscono risposte e soluzioni a molte domande relative alla gestione delle risorse umane, stili di leadership inclusi. Di seguito troverai la risposta ad alcune domande frequenti in merito.

Leader si nasce o si diventa?

La leadership è un’abilità e, come tale, può essere allenata. Con la giusta formazione, tutti i dipendenti che rivestono un ruolo gestionale o di coordinamento di altre persone possono diventare leader. Naturalmente, ogni persona avrà un carattere distintivo, ma potrà valorizzare i suoi punti forti adottando lo stile di leadership più affine alle proprie attitudini.

Esiste uno stile di leadership perfetto?

No, non esiste un approccio univoco, “one-size-fits-all”. Tutti gli stili di leadership presentano pro e contro. Sebbene alcuni possano compromettere la motivazione del personale sul lungo termine, possono però dare risultati migliori sul breve periodo o in momenti particolarmente critici.

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